Sesso è potere 2022

SESSO È POTERE

2022



in collaborazione con

INDICE

Il dossier contiene alcune mappe interattive, quindi suggeriamo di consultarlo da desktop o di scaricare il .pdf con tutti i contenuti, che si trova alla fine.

SESSO È POTERE

Paola Chiara Masuzzo

INTRODUZIONE

Davide Del Monte



L’elezione della prima donna a capo del Governo ha riportato in auge il tema dello squilibrio di potere fra i sessi: in molte e in molti si sono chiesti se la vittoria di Giorgia Meloni non rappresenti anche, in qualche modo, una vittoria delle donne in una società a fortissima impronta maschile.


Giorgia Meloni è infatti la prima donna in grado di interrompere il flusso di uomini che si sono succeduti sulla poltrona della presidenza del consiglio dei ministri, a partire da Alcide De Gasperi nel 1946.


Infatti, come sottolinea
Monica Lanfranco su MicroMega “potere e denaro (...) sono naturalmente connessi con gli uomini, ma se è una donna a maneggiarli scattano mille campanelli d’allarme sulla sua legittimità, capacità, onestà, rispettabilità”.


Più che campanelli d’allarme, questa volta sono scattate delle frettolose fanfare per salutare la prima donna Presidente del Consiglio, eppure, come vedremo, la realtà dei fatti e l’analisi dei “freddi” numeri ci dicono che c’è ben poco da festeggiare.


Lasciando da parte le questioni sulla declinazione dei sostantivi da utilizzare, che in ogni caso fotografa una situazione che di equilibrato ha ben poco, la questione sulla scarsità, per non dire assenza, di donne in ruoli di potere rimane ancora più che aperta.


Come si può constatare scorrendo i dati riportati di seguito, le donne sono quasi del tutto assenti dal governo dell’economia, dell’informazione e dell’amministrazione locale. 


La questione che ci sta a cuore, vale la pena ripeterlo, non è se le donne siano meglio o peggio degli uomini a comandare, ma quali siano le opportunità per le une e per gli altri di arrivare a dei ruoli di comando.


Il tema del nostro dossier è il potere. Ci interessa capire chi lo detiene e chi è in grado di esercitarlo, non il come viene esercitato.


Così come l’
anno scorso, la risposta è molto semplice: il potere è in mano agli uomini, e poco importa se a capo del Governo oggi c’è una donna.

DATI E MAPPE

Andrea Borruso, Davide Del Monte, Paola Chiara Masuzzo, e Guenter Richter

POTERE ECONOMICO

Nel dossier dell'anno scorso abbiamo analizzato le prime 20 aziende italiane per capitalizzazione quotate in borsa, scoprendo che in nessun caso vi era una donna a ricoprire il ruolo di amministratrice delegata.

 

Quest'anno abbiamo deciso di ampliare l'analisi prendendo in esame le 100 maggiori aziende per capitalizzazione quotate alla borsa di Milano, cercando sui loro siti internet le informazioni sull'attuale amministratore o amministratrice delegata.


Abbiamo appurato che gli uomini che ricoprono tale posizione di vertice sono

95 SU 100

Le donne che ricoprono una carica apicale in una delle 100 maggiori aziende italiane sono dunque solo 5.


Per trovare una donna amministratrice delegata bisogna scorrere l'elenco delle società quotate ben oltre la ventesima posizione, la prima azienda di questo elenco ad aver nominato una donna al suo vertice è infatti Reply, che occupa il 31° posto nella graduatoria di Piazza Affari, e che ha come amministratrice delegata Tatiana Rizzante.


Le sole altre 4 donne che figurano nella nostra classifica sono Veronica Buzzi (Buzzi Unicem, 41°), Laura Zanetti (Italmobiliare, 73°), Monica Mondardini (Cir, 97°) e Valentina Volta (Datalogic, 100°).


Dataset


Come già fatto l'anno scorso, abbiamo deciso di analizzare anche le società controllate o partecipate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), per valutare quanto l'equità di genere venga tenuta in considerazione.


Nel 2021 avevamo preso in esame 30 società, scoprendo che solamente in 2 casi il CEO era donna: Marina Natale di Amco spa e Giovanna Della Posta di Invimit Sgr.


Quest'anno abbiamo analizzato tutte le 35 aziende del MEF, di cui 6 società quotate, 6 società con strumenti finanziari quotati e 23 società non quotate.


Analizzando la sezione "governance" dei siti internet delle singole aziende è stato possibile appurare chi siede al vertice del Consiglio d'amministrazione con il ruolo di amministratore o amministratrice, per 34 delle 35 aziende: per quanto riguarda Equitalia Giustizia spa non è stato possibile risalire alla persona che riviste il ruolo direttivo apicale.


Delle 34 società controllate o partecipate dal MEF, gli uomini che ricoprono il ruolo di amministratore delegato sono

28 SU 34

Delle 6 donne amministratrici delegate, nessuna siede sulla poltrona più importante di una delle sei società quotate (Eni, Enel, Leonardo, MPS, Poste italiane), 2 sono amministratrici di società con strumenti finanziari quotati (Marina Natale di Amco spa e Alessandra Ricci di Sace spa), mentre 4 sono amministratrici di società non quotate (Angela Maria Cossellu di Eur spa, Giovanna Della Posta di Invimit sgr, Francesca Reich dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato spa e Fiamma Spena di Sogin).


SOCIETÀ NOME COGNOME
Banca Monte Paschi di Siena S.p.A.(64,23%) LUIGI LOVAGLIO
Enav spa (53,28%) PAOLO SIMIONI
Enel spa (23,59%) FRANCESCO STARACE
Eni spa (4,34%) [Cassa depositi e prestiti spa detiene una partecipazione del 25,76% ] CLAUDIO DESCALZI
Leonardo spa (30,20%) ALESSANDRO PROFUMO
Poste italiane spa (29,26%) [Cassa depositi e prestiti spa detiene una partecipazione del 35% ] MATTEO DEL FANTE
Amco spa - Asset management company spa (100%) MARINA NATALE
Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’impresa spa (Invitalia) (100%) BERNARDO MATTARELLA
Cdp - Cassa depositi e prestiti spa (82,77%) DARIO SCANNAPIECO
Fs - Ferrovie dello Stato Italiane spa. (100%) LUIGI FERRARIS
Rai - Radio televisione italiana spa (99,56%) CARLO FUORTES
Sace spa (100%) ALESSANDRA RICCI
ANPAL Servizi s.p.a. (100%) MAURO TRINGALI
Arexpo spa (39,28%) IGOR DE BIASIO
Consap - Concessionaria servizi assicurativi pubblici spa (100%) VINCENZO SANASI D'ARPE
Consip spa. (100%) CRISTIANO CANNARSA
Equitalia giustizia spa(100%)
Eur spa. (90%) ANGELA MARIA COSSELLU
Giubileo 2025 (100%) MARCO SANGIORGIO
Gse - Gestore dei servizi energetici spa (100%) ROBERTO MONETA
Infrastrutture Milano Cortina 2020 - 2026 spa (35%) LUGIVALERIO SANT'ANDREA
Invimit Sgr - Investimenti immobiliari italiani società di gestione del risparmio spa (100%) GIOVANNA DELLA POSTA
Ipzs - Istituto poligrafico e zecca dello Stato spa. (100%) FRANCESCA REICH
Italia Trasporto Aereo S.p.A (100%). FABIO LAZZERINI
Cinecittà S.p.A. (100%) NICOLA BORRELLI
Mefop - Società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione spa (57,7%) LUIGI BALLANTI
Pago PA S.p.A. (100%) GIUSEPPE VIRGONE
Ram – Rete autostrade mediterranee spa (100%) ZENO D'AGOSTINO
Sogei - Società generale di informatica spa (100%) PASQUALINI CASTALDI

POTERE MEDIATICO

Se il potere economico è saldamente in mano agli uomini, lo stesso si può dire del potere mediatico.


In questa nuova edizione di Sesso è Potere abbiamo preso in esame i 27 quotidiani nazionali con una tiratura media certificata superiore alle 30 mila copie, andando a vedere chi ricopre il ruolo di direttore o direttrice.


Con poca sorpresa abbiamo potuto appurare che il ruolo di direttore è affidato ad un uomo nel

81,5%

dei casi.


Solo 5 quotidiani sono diretti da donne, e per giunta in tre casi (Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, tutti appartenenti al gruppo QN) la direttrice è la medesima Agnese Pini.


Le altre due direttrici di un quotidiano sono Norma Rangeri del Manifesto e Nunzia Vallini del Giornale di Brescia.


Le 22 restanti testate quotidiane sono tutte dirette da uomini.

Testata tiratura media nome cognome
CORRIERE DELLA SERA 265.432 Luciano Fontana
REPUBBLICA (LA) 210.427 Maurizio Molinari
STAMPA (LA) 153.302 Massimo Giannini
AVVENIRE 119.934 Marco Tarquinio
QN-Il Resto del Carlino 107.820 Agnese Pini
SOLE 24 ORE (IL) 93.909 Fabio Tamburini
MESSAGGERO (IL) 94.701 Massimo Martinelli
GIORNALE (IL) 98.384 Augusto Minzolini
LIBERO 73.735 Alessandro Sallusti
FATTO QUOTIDIANO (IL) 72.516 Marco Travaglio
QN-La Nazione 76.243 Agnese Pini
VERITA'(LA) 66.447 Maurizio Belpietro
GAZZETTINO (IL) 54.344 Roberto Papetti
MESSAGGERO VENETO 40.928 Paolo Mosanghini
QN-Il Giorno 44.553 Agnese Pini
SECOLO XIX (IL) 44.397 Luca Ubaldeschi
TIRRENO (IL) 39.568 Luciano Tancredi
MANIFESTO (IL) 36.730 Norma Rangeri
DOLOMITEN 38.580 Toni Ebner
ECO DI BERGAMO (L') 35.547 Alberto Ceresoli
GAZZETTA DI PARMA 31.627 Claudio Rinaldi
MATTINO (IL) 36.244 Francesco De Core
UNIONE SARDA (L') 36.228 Emanuele Dessì
NUOVA SARDEGNA (LA) 30.546 Antonio Rosa
ARENA (L') 33.061 Massimo Mamoli
GIORNALE DI VICENZA (IL) 30.156 Marino Smiderle
GIORNALE DI BRESCIA 30.025 Nunzia Vallini

Lo squilibrio di genere nella direzione dei maggiori quotidiani italiani è ancora più evidente se si calcola il dato relativo alle tirature medie aggregate: le 5 testate dirette da donne raggiungono una tiratura di appena 295.371 copie, mentre i 22 quotidiani diretti da uomini arrivano a più di un milione e 700 mila copie.


La situazione dei maggiori telegiornali nazionali è di poco migliore di quella dei quotidiani: in questo caso troviamo 2 donne su 10 posti disponibili, di cui uno - quello del TG2, il cui ex direttore Gennaro Sangiuliano è ora Ministro della Cultura - è al momento vacante. 


Le uniche 2 direttrici di un TG nazionale sono Monica Maggioni e Simona Sala rispettivamente al TG1 e al TG3.

POTERE POLITICO

Come già l'anno scorso, anche nel 2022 abbiamo scaricato e analizzato il database "Anagrafe degli amministratori locali e regionali" pubblicato dal Ministero degli interni, da cui è possibile ricostruire un quadro abbastanza preciso di chi governa e amministra le nostre città.


Il dataset è purtroppo, e inspiegabilmente, lacunoso: mancano diversi comuni, anche importanti, tra cui spicca quello di Genova. Il dataset (e di conseguenza la presente analisi) riporta informazioni su 7736 comuni, su un totale in Italia di 7904.


Maggiori informazioni sulle criticità del dataset "Anagrafe degli amministratori locali e regionali" e una serie di raccomandazioni per migliorarne la qualità e quindi l'usabilità da parte della cittadinanza sono riportate nelle "Note  al dataset" pubblicate da onData in parallelo a questo dossier.


Vi invitiamo a leggere e condividere anche questo documento più tecnico, perché difficilmente riusciremo a creare una società più giusta ed equa, se nemmeno abbiamo i dati per poterla studiare approfonditamente.


In ogni caso, di seguito trovate le informazioni più interessanti che abbiamo potuto ricavare dall'analisi dell'Anagrafe degli amministratori.


Leggi le note di onData

Abbiamo cominciato il lavoro di analisi prendendo in esame tutti i comuni italiani censiti a giugno 2022 e andando a controllare le cariche elettive più rilevanti in termini di esercizio del potere e di rappresentatività.


Il dato generale sul totale degli eletti e delle elette, per quanto come spiegato incompleto, è già di per sé interessante: su 121.231 cittadini e cittadine che ricoprono un ruolo elettivo a livello comunale o regionale, gli uomini sono 80.240  e rappresentano quindi il

66,19%

del totale, a fronte delle 40.991 donne elette, pari al 33,81%.


Aggregando eletti ed elette a livello provinciale, si evince che le province in cui il dato è peggiore sono rispettivamente:

  • Benevento (74,60% di eletti uomini)
  • Isernia (74,06%)
  • Frosinone (73,26%)


Se allarghiamo lo sguardo a livello regionale, le Regioni che presentano il maggior gap tra uomini e donne elette sono:

  • Molise (73,04%)
  • Calabria (71,21%)
  • Campania (71,07%)

Il dato più sconfortante è però quello relativo alle massime cariche elettive a livello comunale: nei 7.452 comuni censiti sul portale del Ministero degli Interni per cui è disponibile questa informazione, gli uomini eletti sono 6.331, contro le sole 1.121 donne.


La carica di sindaco è quindi ricoperta da uomini nell'


84,96%


dei casi, contro il misero 15,04% delle donne.


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Come già nel 2021, anche quest'anno siamo andati a controllare il numero di donne che ricoprono il ruolo di sindaca in uno dei venti comuni capoluogo di regione.

L'unica sindaca è Valeria Mancinelli ad Ancona, tutti gli altri 19 capoluoghi di regione sono guidati da uomini.

La stessa identica situazione è riscontrabile per ciò che riguarda la presidenza delle venti regioni italiane, con una sola donna al vertice della giunta, Donatella Tesei in Umbria.

Nelle altre 19 regioni italiane i presidenti sono tutti uomini.

"Autorità" è un sostantivo femminile, ma attributo quasi esclusivamente maschile, soprattutto quando la "A" è maiuscola e definisce un'organizzazione indipendente dello stato, quelle che in inglese vengono chiamate per l'appunto "authority".


Abbiamo controllato chi siede sulla poltrona più importante dei 19 enti, censiti da Openpolis, che svolgono funzioni in tutto o in parte assimilabili a quelle di autorità indipendenti.


Non ci stupisce constatare come anche in questo caso la prevalenza di uomini al comando sia quasi assoluta:

17 su 19

Delle due posizioni apicali detenute da donne, una, manco a dirlo, è quella dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.

Perché la cura dei bambini deve essere a carico delle donne, anche a livello di autorità indipendente.


La seconda donna a capo di un'autorità indipendente è Lilia Cavallari, presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), organismo indipendente costituito nel 2014 con il compito di svolgere analisi e verifiche sulle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica del Governo e di valutare il rispetto delle regole di bilancio nazionali ed europee.

Autorità NOME COGNOME
Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca Antonio Felice Uricchio
Agenzia nazionale per la rappresentanza negoziale nella pubblica amministrazione Antonio Naddeo
Agenzia nazionale per la sicurezza del volo Bruno Franchi
Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie Domenico De Bartolomeo
Autorità di regolazione dei trasporti Nicola Zaccheo
Autorità di regolazione per energia reti e ambiente Stefano Basseghini
Autorità garante della concorrenza e del mercato Roberto Rustichelli
Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza Carla Garlatti
Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia
Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Giacomo Lasorella
Banca d'Italia Ignazio Visco
Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali Giuseppe Santoro-Passarelli
Commissione di vigilanza sui fondi pensione Mario Padula
Commissione nazionale per le società e la Borsa Paolo Savona
Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale Mauro Palma
Garante per la protezione dei dati personali Pasquale Stanzione
Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni Luigi Federico Signorini
Ufficio parlamentare di bilancio Lilia Cavallari

La pubblicazione del dossier "Sesso è Potere - 2022" è stata possibile grazie al finanziamento di Lush Charity Pot

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