MARLATTACK!

MARLATTACK!

MARLA parla un sacco, ma non riesce a farsi sentire da tutti.

Per questo ti chiede un aiuto per far arrivare la sua voce più lontano: scarica uno o più dei 6 manifesti in formato 50 cm x 70 cm che trovi in fondo alla pagina, oppure vieni ad uno dei nostri eventi e prendine qualche copia.

Attaccali in giro per la tua città, seguendo le quattro semplici regole più sotto.

I muri delle nostre città - e così i nostri occhi e il nostro cervello - sono presi d'assalto da pubblicità commerciali: reggiseni, automobili, smartphone e lavatrici intelligenti. Nessun muro si salva, nemmeno quello del Duomo di Milano, su cui campeggia un mega schermo su cui ruotano pubblicità di prodotti da comprare e consumare.

Uscire di casa significa esporsi inconsapevolmente al bombardamento commerciale che gli amministratori delle nostre città permettono e, anzi, incentivano.

Eppure i muri delle città sono spazi pubblici, o quantomeno spazi esposti al pubblico. Quindi sta a noi decidere cosa vogliamo vedere o leggere, quali messaggi devono comunicare, quali valori e principi devono esporre.

Lanciamoci insieme nel mondo del subvertising, che come spiega la Treccani (mica MARLA!) è il

"termine derivante dalla crasi dei vocaboli anglosassoni subvert (sovvertire) e advertising (pubblicità), indica la pratica di “vandalizzazione creativa” di manifesti pubblicitari e forma di culture jamming (sabotaggio culturale) adoperata da diversi collettivi e movimenti contro il sistema consumistico della società e il monopolio della pubblicità nello spazio visuale urbano...".

Che dite, ci piace vero?

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